nella ricorrenza dell’eccidio delle Fosse Ardeatine volevo ricordare mio zio Pasquale Roselli, morto da circa 20 anni a Roma, luogo in cui risiedeva in vecchiaia, andato in pensione con il grado di Ammiraglio di Divisione della Marina Militare Italiana. Durante la seconda guerra mondiale era un giovane ufficiale e molte volte si trovò in situazioni di estremo pericolo facendo servizio sulle cacciatorpediniere; nel maggio del 1943 in un’ azione di guerra su motovedette veloci al largo di Capo Palinuro fu anche gravemente ferito , ma riuscì a portare a termine la sua missione e nel 1947 fu insignito della medaglia di bronzo al valor militare. Sicuramente uno degli eventi più coinvolgenti della sua vita militare accadde nel marzo del 1944 quando le nostre forze militari erano allo sbando. Si trovava a Roma insieme ad un suo collega tenente di vascello ed alloggiava in una pensione nella zona di Viale Liegi. Una mattina, antecedente all’attentato di via Rasella, mio zio uscì per circa 2, 3 ore . Mentre stava tornando, il portiere dell’albergo, allarmato, lo avvertì che doveva scappare immediatamente , il suo amico e collega era stato prelevato dai nazisti e portato a via Tasso. Purtroppo dopo pochi giorni trovò la morte in quei tragici eventi. Nel periodo in cui era in vita, spesso insieme con i miei cugini, ci riunivamo a pranzo a casa mia a Roma che dista poche centinaia di metri dal Sacrario delle Fosse Ardeatine. Ogni volta arrivava da me sensibilmente commosso , incuriosita gli chiesi il motivo della sua tristezza e così venni a conoscenza di questo terribile evento della sua giovinezza ed aggiunse che, prima dei nostri incontri, si sentiva in dovere di salutare il suo sfortunato giovane amico .E’ trascorso tanto tempo, eppure penso spesso alla sua vita coraggiosa e lo immagino di fronte alla lapide, presso il Sacrario delle Fosse Ardeatine , raccolto in preghiera, l’uno scampato all’orrore per 2 ore di ritardo , l’altro precipitato nell’abisso della morte .La guerra è un orrore senza fine
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