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Politica: Democrazia italiana ? No, grazie

 

Stiamo assistendo in questi giorni a come si può ostacolare ben oltre la normale dialettica parlamentare ( e speriamo che non si arrivi ad impedire, secondo le intenzioni dei soliti registri sovversivi ) il funzionamento di un governo regolarmente eletto dal Popolo a larga maggioranza , senza esprimere giudizi di parte e minoritari sulla qualità o meno di tale governo . Questa è l'Italia di oggi definita “alla deriva” da preparati giornalisti di successo  : un insieme di poteri forti ed alternativi , le cosiddette “caste” (sempre menzionate dai predetti giornalisti) non solo rappresentate dalla politica però ma anche dagli altri molteplici centri di potere (magistratura, giornali , pubblica amministrazione , petrolieri ecc.) che sovvertono le regole  della democrazia.
Se le caste sovversive , i nuovi rivoluzionari dei nostri giorni , vinceranno cancellando la volontà del popolo o se il governo non riuscirà , per incapacità o per gli ostacoli che gli verranno posti, così come non sono riusciti i precedenti, a sovvertire le regole del gioco alterate di questo Paese , allora  io credo che non ci sia altro da sperare è che ritorni una dittatura in grado di imporre  le regole, con la forza ,se necessario che caratterizzano il vivere civile. La spazzatura di Napoli , esempio della spazzatura mentale che domina il Paese, si risolve infatti nel breve termine con la forza e nel medio termine con la cultura da imporre nelle scuole e nelle famiglie .
La scuola , assieme alla pubblica amministrazione  , sono questi due tra i più grandi problemi  di cui sono responsabili  tutti quelli che finora hanno governato . Per non restare al solito sul generico  facciamo due esempi pratici .
Pubblica amministrazione . Qualche giorno fa mi sono lamentato con un sindaco della lentezza delle riposte della sua amministrazione . Sapete cosa mi ha risposto ? Che oltre il 50% del proprio personale percepisce lo stipendio senza lavorare in quanto sono degli “intoccabili” che  al massimo  si recano sul Comune per utilizzare le strutture pubbliche per propri fini . Licenziarli ? Denunziarli? Solo teoricamente possibile perché i condizionamenti (non chiamiamoli ricatti) a cui chi comanda (teoricamente) è sottoposto farebbero saltare anche la sua poltrona . Dimettersi ? Non cambierebbe nulla . Il danno poi non solo è quello conseguente alla lentezza del funzionamento della macchina amministrativa ma anche del cattivo esempio dato a chi lavora che risulta demotivato . Il problema è noto a tutti e non a caso l’attale Ministro responsabile della Funzione Pubblica ha preso di petto la situazione . Un bel programma di cui vorremmo vedere i  risultati.
Scuola a parte una situazione d’assenteismo analoga a quella di cui sopra , soprattutto da parte del personale non insegnante , è noto a tutti che oramai il potere dei professori e degli stessi presidi è ridotto al minimo , intimiditi da  farraginose procedure e dal potere che hanno preso i genitori nell’ambito scolastico e dal diffuso “bullismo” dei ragazzi . La gente conosce , ad esempio, la procedura per sospendere un ragazzo che ha commesso un atto di “bullismo” ? Bene , riportiamo di seguito detta procedura :
1. la responsabilità disciplinare è personale;
2. nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni (sia verbalmente durante la riunione dell'organo collegiale, sia per iscritto)
3. nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del
profitto ;
4. in nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera
espressione delle opinioni correttamente manifestate e non lesive dell'altrui personalità;
5. le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate all'infrazione disciplinare e ispirate al
principio di gradualità. Esse tengono conto della situazione personale dello studente, della
gravità del comportamento e dalle conseguenze che da esso derivano;
6. allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità.
7. contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, entro 15 giorni dalla comunicazione della
loro irrogazione, all'apposito Organo di Garanzia.
Pertanto, la procedura per arrivare alla sanzione è la seguente:
a) accertata la violazione, il docente dell'ora annota il fatto sul registro di classe e la fa firmare
al Dirigente, chiedendo l'eventuale convocazione del Consiglio di Classe, a cui sono invitate
le sole parti interessate e coinvolte;
b) il Dirigente o il docente stesso produce una formale contestazione dei fatti, dettagliata e
precisa, e la invia alla famiglia dell'alunno, se minorenne, o la consegna all'alunno stesso,
se maggiorenne, e comunque ne informa la famiglia, invitando l'interessato a presentare per
iscritto le proprie giustificazioni.
c) il Consiglio di Classe, dopo aver esaminato la contestazione e le ragioni dello studente,
assume le sue decisioni ; 
d) il coordinatore o il Dirigente scolastico comunicherà all'interessato e/o alla famiglia
la decisione dell'Organo Collegiale dando 15 giorni di tempo per produrre  eventuale ricorso all'Organo di Garanzia. Pertanto l'applicazione della sanzione avverrà, in assenza di ricorso, dopo 15 giorni dalla notifica, mentre in presenza  di ricorso solo dopo che l'Organo di Garanzia si sarà pronunciato nel merito.
E concludiamo : ma che speranze ha un Paese civile di andare avanti funzionando con una forma stupida e farraginosa che di regola mortifica la sostanza e questo gravemente avviene anche nel caso della Giustizia ? . Democrazia  italiana ? No , grazie .

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