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Varie: la truffa dello specchietto


Colpo sull'auto poi, come per incanto esce un'auto dal traffico e ti lampeggia, se ci riesce ti supera e ti blocca, altrimenti lampeggia di continuo, fino ad "agganciare" la vittima predesignata. Comincia così la truffa dello specchietto: il malfattore ti lancia qualcosa sulla carrozzeria (chi ha figli piccoli sa cosa sia lo Skifidor, una palla gelatinosa che poi cade a terra), poi ti ferma per parlare dei suoi danni. Alla proposta di riempire un CID risponde che ha fretta (sempre, è un componente fisso della truffa) e che è molto meglio sfuggire alla tirannia della Bonus-Malus e saldare "brevi manu".
Il danno mostrato dal malvivente è un retrovisore rotto, una (vecchia) ammaccatura sulla carrozzeria, a volta perfino piena di ruggine.
 
Se si è in mezzo al traffico si cerchi compagnia a quel punto, ma attenti ad evitare che la suddetta compagnia non sia il compare del truffatore. Meglio un telefonino allora, e chiamare Polizia o Carabinieri, Guardia di Finanza o Polizia Locale, subito. Se non c'è nessuno però - e magari il truffatore è in compagnia, oppure semplicemente molto robusto e potenzialmente pericoloso - meglio sfoderare un pizzico di vigliaccheria e conciliare, trattando come se si fosse in un mercato arabo. 
 
"In tasca ho solo 20 euro" può essere la battuta risolutiva per transare a nostro favore, mai fornire indirizzo di casa o numeri di telefono, se vi chiedono di andare da qualche parte non fidarsi mai, meglio raggiungere un vicino Commissariato,  una postazione in cui ci sia qualcuno in divisa in 
grado di aiutarvi.
 
Ma una segnalazione dell'ASAPS (Amici della Polizia Stradale) informa che ora ricorrono anche a manifestazioni più vistose, con sangue e ferite esposte. L'esempio segnalato si riferisce ad un uomo che cammina lungo la carreggiata, lato destro, nonostante ci fosse un marciapiede spazioso. Dopo aver colpito la fiancata dell'auto guidata dal futuro truffato con la mano, con rumore e chiusura dello specchio laterale, mostra la mano destra sanguinante, mostrando i segni di sangue sulla portiera. La dinamica non è convincente: il sangue non fuoriesce subito e soprattutto non in quella quantità per un taglio provocato da un orologio che avrebbe urtato lo specchietto, ma discutere non è facile, soprattutto se si è persone oneste. In questa sceneggiatura gli effetti speciali (sangue) sono  resi possibili da pregresse ferite fatte rimanere vive e aperte per creare l'ambiente giusto e la risposta adatta da parte della comparsa. Viene da pensare quindi che il truffatore si sia volontariamente tagliato il dorso della mano per racimolare 100 euro... la miseria, la crisi, i tempi in cui viviamo, impensabile, ma non impossibile.
E arrivano subito motivazioni accessorie: devo prendere il treno, lavoro lontano, prendo uno stipendio da fame e se non mi presento la mia famiglia ne soffrirà .... Insomma il truffato viene idealmente circondato da situazioni cui è sempre più difficile sfuggire. Spesso, inoltre, il truffatore esibisce anche una carta d'identità (forse con foto giusta, altrettanto probabilmente con dati inventati).
Occhio allo specchietto, dunque, e viaggiare con sicure abbassate, cercando di non scendere dall'auto e chiamando la Forze dell'Ordine per chiedere aiuto. I truffatori, infatti, identificano il soggetto da mettere in mezzo scegliendolo tra gli automobilisti che viaggiano da soli, le mamme con bambini piccoli, le persone anziane, insomma le categorie più rischio. 
 

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