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Politica: la caduta di stile di Monti

Dopo le “esuberanze” berlusconiane abbiamo tutti accolto l’avvento di Monti come il salvatore della Patria. Praticamente ha avuto le stesse condizioni favorevoli (appoggio della maggioranza del Parlamento e del Capo dello Stato) che aveva avuto nel 1994 Berlusconi con la sua discesa in campo. Persino i cittadini tartassati dalle sue pesantissime tasse erano a lui favorevoli , senza parlare dell’UDC di Casini che , assieme a Fini , lo hanno preso a simbolo della nuova politica italiana . All’estero la sua forma impeccabile ha raccolto i più ampi consensi . Poi il tracollo . Perché ?
1. perché le sue riforme hanno colpito tutti senza tener conto delle differenze sociali ;
2. perché la riforma del lavoro ha ottenuto l’effetto opposto creando nuova disoccupazione ;
3. perché le entrate per le maggiori imposte hanno messo in crisi interi settori (edilizia in primis, nautica, turismo, commercio ecc.) creando fughe all’estero dell’imprenditoria italiana , in corso di sostituzione con quella cinese, stante la globalizzazione che offre opportunità in tutto il Mondo ;
4. perché la lotta all’evasione vera (quella delinquenziale) è stata un fallimento , con risultati  solo a danno della piccola evasione da “sopravvivenza”, dato che la pressione fiscale in Italia è di fatto 3 volte superiore a quella degli altri Paesi Europei ;
5. perché gli enormi sacrifici richiesti ai cittadini non sono stati  pari a quelli che dovevano essere richiesti  ai manager e politici con stipendi e privilegi nascosti da capogiro , unici al Mondo ;
6. perché il consenso all’estero se lo è guadagnato sposando acriticamente la teoria sbagliata dei soli sacrifici della Merkel , senza tener conto dei vantaggi della Germania tratti dalla Comunità Europea e della necessità dello sviluppo inversamente proporzionale alle tasse;
7. perché ha distrutto il  fondamentale sogno degli italiani e cioè il possesso della casa , rifugio contro le endemiche tempeste politiche-finanziarie  tipiche del Bel Paese .
La sua caduta di stile è iniziata con il suo ingresso in politica nell’incubatrice UDC –Futuro e Libertà , scegliendo consiglieri americani (come se la politica italiana fosse paragonabile a quella  USA) e affermando che la Comunità Europea mal vedeva Bersani premier (è vero ma non era il caso di dirlo) . La sua “supponenza” (scendere , cioè abbassarsi a fare politica) dopo i disastrosi risultati economici conseguiti  ( ha fatto cassa ma ha distrutto il patrimonio produttivo italiano che crea il PIL facendo crescere il deficit e il debito pubblico) hanno provocato la caduta il suo share dal 50% al 10% e l’azzeramento di UDC-Futuro e Libertà. In pratica il suo unico merito rimane quello di aver fatto scomparire del tutto Fini e Rutelli , salvando solo le ceneri di Casini (che finalmente ha capito Monti) .
Infelice è l’ultima sua uscita sull’IMU prima casa abolito per il 2013 che dimostra di non aver ancora capito che la sua tassazione “a corpo” senza una seria riforma del catasto (vi sono case di lusso classificate come popolari) ,senza tener conto delle capacità contributive dei cittadini e senza valutare gli aspetti  “emotivi della gente” , era non solo sbagliata ma anche dannosa per il Paese. Non ha ancora capito che le tasse  accettate sono solo quelle proporzionali ai servizi resi ma d’altronde si sa “ chi  sa fa e chi non sa insegna”. Alle prossime elezioni scomparirà anche lui come i suoi ex sponsor .
La mia speranza è che i nostri rappresentanti “schettino” capiscano che il vero sviluppo italiano sta nell’arte e nella cultura in cui  eravamo primi nel Mondo e che ha prodotto nei secoli un valore aggiunto chiamato “qualità della vita” che è una ricchezza superiore al consumismo sfrenato . Viaggiando  ci rendiamo conto che ci è rimasta solo la buona cucina.


 

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