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Pubblica amministrazione: Italia nel pallone

Quando , dopo la partita vinta con l’Inghilterra , ho sentito due interviste demenziali a De Rossi e a Balotelli che , oltre al consueto vuoto assoluto delle loro dichiarazioni tipiche d’altronde di quasi tutti i calciatori dei nostri tempi , mi hanno particolarmente colpito per l’atteggiamento di chi crede di stare per vincere  il Mondiale. Allora ho dedotto che , come poi avvenuto, saremmo stati cacciati a calci nel sedere dal girone. Ieri è morto Di Stefano a 88 anni , il grande centravanti del Real Madrid , squadra che incantava il Mondo con il suo gioco tutto di prima  fino ad arrivare nell’area avversaria e a segnare. Poi ho ricordato le parole di Steve Jobs  “siate affamati” . Basta il ricordo di questi due grandi  per far scomparire i nostri presunti (ma non tali) campioni  , ricchi, litigiosi e superbi. Maradona è ed è un cretino ma almeno sapeva giocare al calcio!
La squadra italiana cacciata a pedate dai Mondiali  d’altronde è l’immagine attuale del nostro Paese  di  pifferai incantatori  e disonesti tangentisti , mai scomparsi  nonostante la loro scoperta con la Tangentopoli del 1992-3. Aveva ragione Craxi  con la sua memorabile frase in Parlamento : “se io sono colpevole , noi tutti siamo colpevoli” .
Nel 1994 scendeva in campo Berlusconi con un plebiscito nazionale . Oggi  è la volta di Renzi a cui la maggioranza del Paese, me compreso, ha dato fiducia in un’ottica da “ultima spiaggia” . E’ un nuovo pifferaio o un rivoluzionario ? Questo è il dilemma che non solo gli italiani ma anche gli Europei e il Mondo si pongono. Elenchiamo i fatti e diamo tempo al tempo prima di trarre conclusioni :
1. i famosi 80 € nelle buste paga degli italiani di classe medio-bassa sono, con un gioco delle 3 carte,  di fatto andate sia a carico dei privati (aumento delle imposte sugli interessi) sia a carico delle aziende che si sono viste ridurre le deducibilità di taluni costi (IVA dal 40% al 20% per le auto di lavoro e riduzione dei costi manutenzioni al 40% ) ed aumentati aumento i bolli su qualsivoglia rapporto con la Pubblica amministrazione ecc.;
2. il presunto respiro della riduzione IRAP alle aziende al 10% porterà una riduzione delle imposte effettive dal 63,8% al 63,2% (tenendo sempre conto che le tasse sono calcolate non sull’utile effettivo ma sull’utile maggiorato di costi stralciati dal calcolo fiscale nonostante siano di competenza produttiva) . Le nostre aziende pagano cioè il 150% in più di tasse rispetto ai concorrenti europei . Se poi si aggiunge la persecuzione fiscale-burocratica allora si capisce perchè il nostro sistema produttivo è in estinzione  e , non avendo materie prime da vendere, stiamo alla frutta (esclusa la classe dei manager d’oro , scarsi come i nostri calciatori, politici e tangentisti) ;
3. nonostante l’oppressione fiscale sui cittadini normali, il deficit e il debito pubblico sale sempre più . Perché? Il perché oramai lo sanno tutti, perché  l’apparato pubblico è un terremoto costante e devastante che  vanifica ogni sforzo per riempire la voragine  dei nostri conti;
4. nessuna riforma , ammesse che siano giuste, sarà in grado di risolvere IL PROBLEMA  e cioè il costo di un apparato pubblico inefficiente e corrotto che lavora da decenni divorando , come un cancro, tutte le funzioni vitali del nostro Paese  divenuto la nuova Africa degli anni duemila. Se ci fosse il mare tra noi e l’estero , allora faremmo la parte dei nuovi migranti nelle carrette del mare .
Grazie Renzi di  averci ridato la speranza ma smettila di fare il gioco delle tre carte , altrimenti finirai per essere il becchino di questo Paese che sta in coma e se ne strafrega dei litigi tra privilegiati e neppure capaci. L’Italia è nel pallone e ci vuole un eroismo all’Enrico Toti  per salvarla . Non bastano i suoni di pifferi! Secondo me il 40,8 % di Renzi già oggi è sceso al 30% .E poi ? Leggi il libro “accadde nel lontano 2025” .
 

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