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Economia-Lavoro: la fake news pubblicità

 
Il primo caso , ad esempio, è quello che fa una fabbrica trasformando delle materie prime in prodotti finiti o un artista che crea opere d’arte . Entrambe creano ricchezza .
Nel secondo caso , tipico dei servizi, esistono due categorie e cioè quella in cui si crea benessere (ad esempio la sanità e l’efficienza della Pubblica Amministrazione) e quella che non serve a nulla , anzi è dannosa ( ad esempio il mal funzionamento della burocrazia) .
La pubblicità appartiene certamente alla categoria dei servizi ma solo raramente svolge una funzione utile creando benessere , fornendo informazioni utili all’acquisto .
Quasi sempre la pubblicità è vuota di contenuti informativi sul prodotto e crea quindi un fastidio , ad esempio nei programmi di Berlusconi con continue interruzioni che fanno durare i programmi il doppio del loro tempo. Meglio sarebbe far pagare un canone come alla Rai a cui aggiungere una pubblicità controllata. Oltre al fastidio, la pubblicità spesso è ingannevole e quindi è una truffa che solo raramente viene sanzionata dagli Organi di controllo .
Il bello è che la pubblicità è costosissima e detti costi vengono scaricati sugli acquirenti che pagano il doppio e talvolta il triplo del valore economico di un  prodotto. E’ un po’ come il caso degli Enti Pubblici che comprano in Italia dei prodotti o servizi a prezzi molto superiori alla media del mercato privato . Le tangenti arricchiscono i furbi e i disonesti a danno dei cittadini corretti.
Il grave di questo tipo di pubblicità è che gli alti prezzi di questi prodotti non consentono di aggiungere alla formazione del prezzo altri  costi importanti quali quelli della ricerca necessari a creare quel valore aggiunto che fa ricco un Paese . 
Insomma comprare prodotti mal pubblicizzati ( la quasi totalità ) è un danno alla ricchezza del Paese ma solo un vantaggio per gli operatori pubblicitari poco seri e capaci ( la quasi totalità) che sono gli unici ad arricchirsi a danno degli acquirenti la cui capacità di critica ha avuto un crollo negli ultimi decenni . La  pubblicità deve informare e non plagiare la gente! 
In conclusione i prodotti troppo pubblicizzati sono quasi sempre , se non una truffa, quantomeno delle fake news che tendono a manipolare le decisioni di scelta degli acquirenti e , come tali, da denunziare al Garante del Mercato e della concorrenza!
Comprate con spirito critico a vantaggio del valore aggiunto del Paese ! 
 

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